Le stagioni dell'anima 2 - Primavera, parte 6
Francesco Coppola
E rieccoci qui,
carissime e carissimi!
Da quanto tempo, eh?
Riprendiamo quindi
il racconto iniziato
tempo fa dell’evo
primaverile della
mia anima
psicologica.
Siamo naturalmente
in presenza della
ottima modella
ho immortalato
allo Showroom
Orodi in Limbiate (MB)
con la mia Pentax K1
e il suo Pentax D-Fa*
50mm f 1.4.
L’incontro oggi in
oggetto è uno di
quei testi che ti
cambiano la vita:
mi fu prestata una
copia de Il Signore
degli Anelli di
J.R.R. Tolkien da una
mia compagnia di
scuola poco prima
degli esami di
maturità nel 1993.
Un tomo che finii
durante un trekking
lungo lo anello più
alto della Guardia
Forestale su l’Etna.
Tre settimane dopo
aver iniziato a
leggerlo.
Tempistiche record
per un lento
lettore quale sono
sempre stato.
Quella però non fu
che la prima di una
altra decina di
riletture.
Ogni anno, nella decina
che seguirono l’estate
del mio diploma e
sempre verso l’inizio
dell’autunno mi
ritornavano in mente
le parole della poesia
che inizia il libro:
Tre anelli ai Re degli Elfi, sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,
Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli,
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli,
Nella terra di Mordor, dove l’Ombra cupa scende
Sulla spinta di quel
romanzo cominciai
a cercare e leggere
varie opere di
mitologia europea
e non: dal Kalevala
di Elias Lönnrot,
all’Edda, Snorra e
Poetica, per poi
giungere alle Early
Irish Miths and Sagas
e al Gilgamesh e
tante altre opere di
similare genere.
La mia laurea in
Storia che avrei
conseguito lustri
dopo è stata un
lungo processo
che ha avuto
origine da questa
lettura.
Non male come
libro che ti cambia
l’esistenza, eh?
Questo è quanto per
ora, la prossima
settimana
concluderemo questo
progetto, che spero
vi stia intrattenendo.
Statemi Ottimamente e
a presto!
Per Aspera ad Astra!